venerdì 15 agosto 2014

Vancouver 2

jonathan ci accompagna in centro e abbiamo la giornata libera. andiamo a zonzo e downtown è molto bello, zone vecchie (vecchie... nel 1880 qui non c'era nulla) e zone di grattacieli di cristallo sono attaccate, c'è una bella zona dell'Expo sulla baia, ce ne ricorderemo tra un anno.
a pranzo ci diamo appuntamento con Rey davanti alla galleria d'arte, e ho un momento di esaltazione: c'è una mostra di douglas coupland! ci diamo appuntamento per il giorno dopo, c'è l'apertura serale con ingresso a offerta libera.
dopopranzo camminiamo fino a granville island, isoletta che anticamente diceva essere du magazzini, mercati e pescatori. è l'equivalente dei docks di New York, passeggiamo nei mercati e ci riposiamo con una birra, poi rientriamo il battello.
troviamo anche un negozio di chitarre che per Claudio è il paese dei balocchi, cinque piani di strumenti di cui uno di sole chitarre.
per cena andiamo a casa di Marcello e Lina, con grigliata rituale on the deck, poi spunta una chitarra e Claudio è bravissimo a seguire le basi che Marcello mette su a raffica, e a sorridere. suonano anche Toto Cutugno. si esaltano. credo che a loro servano questi collegamenti con l'Italia, per sentire ancora un'identità. qui nessuno è di qui, qualunque famiglia è
immigrata, nessuno ha bisnonni nati qui, e forse nemmeno nonni. la città è fatta da comunità più o meno integrate, e chi è qui da più tempo si lamenta di quelli arrivati dopo. gli unici veri locali sono gli indians, o native americans, o aborigenals, cercando di essere sempre più politically correct per non dover ammettere di aver fottuto quelli che erano qui da migliaia di anni, e che oggi sono homeless e vivono principalmente di elemosina.

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