mercoledì 20 maggio 2009

il giro sarebbe questo

dici che devi ancora allenarti ma io devo andare, per preparare le alpi mi serve questo. secondo me ce la fai, se vuoi ti presto la bici vecchia: sei alto quasi quanto me, e il tuo telaio è troppo piccolo. comunque il giro sarebbe questo. e queste le salite, all'andata (1 2) e al ritorno. dislivello totale circa 2000 m, anda e rianda 120 km. ci si mette la giornata, si va piano perché l'importante è arrivare, e il panorama in cima è mozzafiato. incluso omaggio al monumento ai caduti partigiani.
al limite mi precedi in macchina a varese ligure e facciamo insieme solo la salita finale, che è la più bella.
oppure l'alternativa è sempre la spiaggia.

pensaci, gap.

domenica 17 maggio 2009

bella lì

la val nure è splendida, non c'è che dire. ampia e verde che sembra accogliente. a maggio al mattino la temperatura è anche gradevole, si sale e si pepe a meraviglia, con solo uno strappetto a metà, giusto per ricordarsi che si deve anche andare in salita. la strada sale piacevolmente, il vento mi porta in faccia il profumo delle robinie in fiore. a ferriere piccola sosta per salutare fabri, fuori dall'ufficio è ancora più simpatico. mi chiedo cosa spinga la gente a vivere in un posto così: paese carino, non c'è che dire. ma è a cinquanta chilometri dal centro civilizzato più vicino... che poi è piacenza, insomma vabbé.
il mercatello mantiene la promessa della valle. la primavera in montagna è rigogliosa, i pascoli sono in fiore (immagino che siano pascoli, anche se di mucche non ne ho viste). i primi due chilometri son duri, anche se dall'altimetria non sembrerebbe. secondo me non c'è da fidarsi, quello non era un 4,5%. poi sale regolare fino ai novecento metri, dove inizia a spianare e ci si gode la soddisfazione di essere in cima. la discesa verso la val trebbia sarebbe anche bella, se non ci fosse del brecciolino in ogni curva e alcuni pazzi che salgono facendo finta di essere al rally.
la val trebbia invece è più brutta di come la ricordavo: praticamente un'autostrada, e con il vento contro è stata una sofferenza. per fortuna verso rivergaro mi sorpassa un tizio improbabile, in sella a un cancello pesantissimo, in bermuda e con il casco coperto da un berretto jamaica rastafari che fa sembrare che sotto ci sia una montagna di dreadlocks... io ero veramente cotto, decido di fare uno sforzo e mi ci metto dietro, altrimenti sarei rimasto piantato lì. lui non si scompone e tira a trentasei all'ora, e io felice dietro. noto che nella tasca posteriore ha pure le sigarette. è giovane, mi chiedo se alla sua età anche io tiravo a quella maniera. ci diamo qualche cambio, sorpassandoci ci facciamo piccoli gesti di intesa. arrivati a piacenza mi chiede se so la strada per la stazione, è di milano e gli offro un passaggio, mi sembra il minimo dopo che mi ha tirato per dieci chilometri. in macchina canticchia e suona il ritmo con le mani sulla borraccia, parla molto gggiovane, è divertente. ci voleva un po' di compagnia.

piacenza-passo del mercatello-piacenza
129 km
5h 29m
23,9 kmh
154 bpm
1293 m dislivello