mercoledì 13 novembre 2013

pushkar 2 (alla fiera dell'est)

ok ok la smetto di lamentarmi dei turisti, tanto ormai s'è capito. che poi passo per il solito brontolone asociale. però... no ok ho detto basta.
allora vado alla ricerca di segnali di India vera. torno ai ghat, allo stesso di ieri perché è facilmente raggiungibile senza attraversare un tempio, perché è all'ombra, e perché è di fronte a quelli dove c'è la folla che fa il bagno rituale. anche qui c'è qualcuno che si bagna, ma pochi. le donne son buffe: fanno il bagno vestite, poi escono e si spogliano senza problemi per cambiarsi. lo fanno in gruppo e cantando, e formano dei gruppi di rossi, gialli, arancioni e viola, sembrano fiori. dove si bagnano le donne ci sono poliziotti che controllano che nessuno faccia foto. il poliziotti in India non girano armati. ho visto armi solo in mano all'esercito, e solo poche volte nonostante qui abbiano molta paura di attentati. il poliziotti invece hanno il bastoni, o di bambù o di plastica trasparente con un rinforzo in cima. sono lunghi un metro, e non fanno meno paura di un mitra.
ah e poi hanno il fischietto. gli piace molto.
sono tornato dal mio pasticcere indo-tedesco-vegano, che mi ha accolto gioviale e mi ha fatto assaggiare un cinnamon roll, buoniasimo. ho incontrato il tizio che ieri mi ha fatto la benedizione ma poi voleva solo euro, non gli andavano bene le rupie. mi ha guardato malissimo e mi ha detto in italiano "mi capisci?" evidentemente no.
dopo pranzo (di cui non posso dire nulla per la promessa del primo paragrafo), schivando un gruppo di travestiti in saree che cantavano e ballavano e si facevano scacciare dai commercianti a suon di rupie, sono andato finalmente alla camel fair.
è l'evento dell'anno. l'autista di ieri diceva che la polizia sequestra le macchine perché non ne ha abbastanza per la fiera, per questo aveva allungato il giro passando il stradine minuscole di ajmer: al suo boss hanno già sequestrato due delle sue cinque macchine, e perderne un'altra proprio quando c'è lavoro sarebbe un disastro. la gran folla che c'è di solito aumenta per la fiera, ed è l'unico posto dove il turisti si diluiscono fino a diventare quasi invisibili.
uomini con enormi turbanti colorati, donne con sari dai bordi d'oro e monili in oro dal naso alle orecchie, cavalli arabi scattanti, cammelli enormi. sembra un vero caravanserraglio, dà l'impressione di essere rimasto identico dai tempi della via della seta. ci sono il venditori di forconi, il battitori del ferro, il giostrai, il venditori di finimenti per cammelli e per cavalli, rigorosamente separati, le venditrici di canna da zucchero. allo stadio (c'è uno stadio enorme, saranno due campi da calcio) ci sono i cammelli su cui passeggiare, e in un angolo si tiene una partita di uno sport di cui non so il nome. sembra una specie di palla prigioniera, ma senza palla. viene preso molto sul serio dal pubblico fremente, dagli arbitri impettiti e dai giocatori con le divise nuove per l'occasione, si vede dai segni della stiratura. mi fermo a guardare abbastanza a lungo per capire le regole del gioco (se vi annoiano potete distrarvi leggendo qui: http://gossip.excite.it/michela-rocco-di-torrepadula-smaschera-lex-marito-enrico-mentana-a-venezia-con-unaltra-io-a-casa-a-lavare-i-piatti-N144361.html) : il campo è diviso in due parti, in cui stanno le due squadre. a turno, un giocatore di una squadra entra nel campo avversario e cerca di toccare un giocatore e di tornare nella propria metà senza essere bloccato. se ci riesce, il giocatore avversario che è stato toccato esce dal gioco, se non ci riesce e viene bloccato, esce lui. quando tutti il giocatori di una squadra sono fuori, succede qualcosa (tipo fanno un punto) e si ricomincia daccapo. il gioco finisce quando mi stufo e me ne vado.
dietro le bancarelle, che sono simili alle rende berbere, c'è un'enorme distesa piena di cammelli. pare che le vere contrattazioni per la compracendita di cammelli ci siano già state,ma assisto a un paio di trattative per i cavalli, e sono ancora con i due contraenti, due testimoni, e un braccio sulla spalla dell'altro a sussurrarsi il prezzi. chissà se si danno anche la stretta di mano con lo sputo, come una volta da noi per le vacche.
la fiera è inebriante, originale, autentica, colorata, chiassosa.  mi diverte. domani ci tornerò, ho già visto quel che c'è da vedere, ma ho visto sul programma che c'è la gara a chi arrotola più in fretta il turbante. non me la voglio perdere.

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