lunedì 18 novembre 2013

jaisalmer 1 (la fortezza bastiani)

jaisalmer è uno dei motivi per cui ho deciso di tornare in india, ed è il motivo per cui sono venuto in rajasthan. quando ho visto un'immagine del forte ho voluto sapere dov'era, e vederlo di persona. e il forte è davvero impressionante. non per le dimensioni, o per la ricchezza. perché è bello. è molto più piccolo di quello di jodhpur, e più antico. fu costruito novecento anni fa per presidiare la rotta carovaniera verso la persia e l'occidente, ed è da sempre l'ultimo avamposto verso il deserto del thar. questo ne fa un posto pieno di fascino. in più, il forte è tutt'ora abitato da tremila persone.
jaisalmer si è arricchita con i dazi sulle merci, e dopo la chiusura della frontiera con il pakistan, vive di turismo e della base militare. India e pakistan sono formalmente in guerra ed entrambe hanno l'atomica. solo che l'india è considerata uno stato affidabile perché ha promesso di usarla solo contro il pakistan, mentre il pakistan è considerato uno stato canaglia perché ha promesso di usarla solo contro l'india. fatto sta che in città ci sono molti militari (per niente sgarruppati, almeno all'aspetto: hanno divise e mezzi nuovi di pacca), e all'orizzonte si vedono centinaia di pale eoliche che danno corrente alla base e alla linea di confine, completamente recintata e illuminata. qui non scherzano.
sarà perché arrivavo dalla fiera di pushkar, o perché sono arrivato alle sette del mattino, ma jaisalmer mi ha dato subito l'impressione di una città tranquilla. è difficile c'è qualcuno dia noia chiedendo o offrendo, la gente chiacchiera volentieri e mi dispiace essere diventato un po' sospettoso dopo l'assillo di pushkar. solo sulla collina di fronte, dove sono andato per vedere il forte al tramonto, sono stato assalito da venditori: ma è normale, il colle è nella zona più povera della città, e un assembramento così fitto di turisti è un'occasione per fare affari (e anche qualche furto, ci hanno provato ma mi è andata bene)
il forte è splendido. conservato benissimo, ha ancora l'aria di fortezza antica, e i vicoli strettissimi all'interno formano un dedalo colorato di stoffe, in cui perdersi tra templi minuscoli e maestose haveli. bisogna solo fare attenzione a fermarsi per guardare in alto gli splendidi palazzi istoriati, e a guardare dove si mettono i piedi quando si cammina.
sotto il forte c'è il laghetto, che in teoria sarebbe sacro, e infatti è circondato da templi, ma la gente ci va in barca e dà da mangiare ad enormi pesci gatto. però è un posto rilassante e di una bellezza straordinaria. con due francesi ci siamo avventurati fino al tempio sulla penisola di fronte all'ingresso, dove stavano preparando i lumini per la cerimonia della sera.
continuo a chiedermi quale sia l'india vera, se quella chiassosa dei bazar, quella dignitosa della povertà o quella meditativa dei templi. sono così in contrasto tra loro che è difficile accettare che sia tutte e tre, e che tutte abbiano bisogno delle altre due per esistere.

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