lunedì 7 novembre 2011

madurai

arrivare all'alba in una citta' sconosciuta dell'iondia ha il vantaggio di avere tutta la giornata a disposizione per trovare una sistemazione. lo svantaggio e' che si arriva troppo stanchi per non prendere la prima che si trova. l'albergo peggiore e' quello che crede di essere di lusso, ma non ne ha i requisiti minimi. come se il lusso fossero cinque piani, l'ascensore con l'omino che schiaccia i bottoni, il wifi, e non una camera pulita, lenziola senza buchi o bestie, e acqua calda. almeno riesco a postare qualche tappa (non questa, sono indietro di almeno tre giorni con gli aggiornamenti). a parte questo, notiamo subito che tranne in albergo la gente, qui, e' molto piu' sorridente e gentile. e' una citta' di artigiani e commercianti, con un grande tempio meta di pellegrinaggi. la cortesia e' una naturale conseguenza.
la citta' e' caotica, puzzolente e sporca come chennai, ma e' molto piu' piccola e intorno al tempio c'e' una grande zona pedonale che e' un sollievo, tranquilla e pulita. si riesce a stare seduti all'ombra in pace, e sembra anche piu' fresco. a pranzo seguiamo il consiglio della guida e andiamo da anna meenashki, dove mangiamoun buon thali servito su una foglia di banano posata sul tavolo. ovviamente mangiamo con lemani.
il tempio e' un capolavoro, sta all'induismo come la cappella sistina al cristianesimo o la mecca all'islam. e' enorme, ci sono migliaia di visitatori in coda davanti alle cappellette, ed e' bello perdercisi, anche se non possiamo entrare negli scrigni di shiva e meenashki, la dea dagli occhi di pesce.
fuori dal tempio, dietro l'immancabile toro nandi, c'e' uno splendido mercato coperto, che ci sorprende nel momento piu' bello della giornata, quando le bancarelle stanno aprendo e tutto e' tranquillo. anche il mercato sembra un tempio, con le colonne scolpita con immagini sacre, adorate con fiori, lumini e incensi. restiamo nel tempio fino al tramonto, che ci trova seduti sulle rive della vasca del loto d'oro, sotto l'alto gopuram di 60 metri scolpito con 28000 statue.
ci allontaniamo lasciando che i brahmini portino le scarpette degli dei sulla soglia della loro alcova, intimando il silenzio per non disturbare il loro riposo, dopo una giornata di migliaia e migliaia di benedizioni.

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