martedì 8 novembre 2011

madurai - kollam

l'unico biglietto del treno che riusciamo a fare e' un biglietto i lista d'attesa di prima classe, senza a/c. abbiamo capito che in india a/c non vuol dire solo aria condizionata, ma soprattutto categoria superiore. auto a/c e' un'auto moderna, auto non a/c e' un residuo degli anni 50. camera a/c e' decente, non a/c e' una topaia. in ogni caso la nostra preoccupazione non e' l'aria condizionata, mala lista d'attesa. il supervisor ci assicura che ci dara' due posti della tourist quota, ma ce lo confermera' solo tre ore prima della partenza, cioe' troppo tardi per organizzare un trasporto alternativo. decidiamo allora di farci rimborsare i biglietti e adiamo in macchina. 5000 rupie per un viaggio di 260 km. l'auto ha l'aria codizionata, ma per usarla l'autista ci chiede un extra. per principio non voglio nemmeno sapere di quanto, decidiamo di tenerci il caldo e i finestrini abbassati.
il viaggio e' anche troppo veloce e l'autista si gioca la mancia in un paio di sorpassi veramente eccessivi. capisco che abbia fretta di tornare a casa, ma per 75 euro vorrei godermi il viaggio.
appena entrati i kerala abbiamo la sesazione di essee passati direttamente da napoli a zurigo. cambia tutto. l'autista si mette addirittura la cintura, e noi seguiamo obbedieti l'esempio. la vegetazione si fa improvvisamente rigogliosa, riconosciamo gli alberi della gomma con il tronco inciso, palme e banani, fiori ovunque. incrociamo auto piu' moderne, un gran traffico di camion, alcuni dei quali talmente carichi di fieno da non vedere la cabina, sono fermi al lato della strada come trasporti eccezionali in attesa della notte.
noto le bandiere rosse con falce e martello ai bordi della strada. il kerala e' l' unico stato al mondo con un governo comunista democraticamente eletto e sempre riconfermato dal 1958. e' lo stato piu' ricco dell'india, con la migliore alfabetizzazione e la maggiore speranza di vita. un paradiso comunista. non male per un posto chiamato 'la casa natale di dio'.
a kollam telefono al proprietario dell'albergo e lo faccio parlare con l'autista, per trovare il posto deve comunque chiedere informazioni molte volte. l'albergo e' in realta' un capanno di legno e lamiera in riva al mare, sotto palme e banani, con l'unica visuale di oceano e pescatori. alla sera c'e' la luna piena, e un inserviente che vive in un capanno dall'altra parte del giardino, e che e' sempre indaffarato a preparare te' e a stendere panni, ci porta la cena al lume di candela. ci mettiamo poco a ribattezzarlo venerdi'.
la cena e' da sogno, il proprietario ha un ristorante di pesce, bonito fritto piccante, calamari, gamberetti, vongole, verdure e riso, porotta. mangiamo di gran gusto e decidiamo di fermarci due notti e goderci la tranquillita'.
il giorno dopo facciamo la gita in canoa in un villaggio nelle backwaters. pensavamo fosse una bufala, invece e' molto bella. il barcaiolo parla un perfetto inglese con accento di oxford, e' informato sulla politica internazionale e sulle piante di spezie della zona. vediamo il pepe, la noce moscata, il mango, gigli d'acqua, allevamenti di gamberetti, kingfisher, e l'aquiloe di brahma. le backwaters sono sono un dedalo di minuscoli canali dove la canoa naviga lentamente e passandoci appena.
passiamo il resto della giornata seduti all'ombra della nostra palma davanti al capanno, con venerdi' che ci porta il te' e ci chiede continuamente se va tutto bene.

1 commento:

martuz ha detto...

poverini, che fatica...