venerdì 25 dicembre 2009

marrakech-ouarzazate

ripassare dal mercato di bab doukkala senza pioggia è doveroso, la strada riacquista l'aria di mercato vero, frequentato solo dai marocchini, dei loro polli e carretti ad asino. l'asino è l'apecar marocchino.
al noleggio tutto ok, fatichiamo un po a trovarlo, ma sono gentili, chiamano per noi la guardia del tizi 'n'tichka per verificare che la strada sia aperta. ci danno una 206. purtroppo l'accendisigari non funziona e il gps muore dopo cinquanta chilometri, comunque sufficienti per guidarci fuori città e sulla giusta via.
l'atlante è spettacolare anche con la pioggia, soprattutto il versante nord. valli tortuose con rocce di tutti i colori, e orti e casette accanto al fiume. tornanti in mezzo a rocce delolate e scosese fino al passo, a 2200 m. ci fermiamo a pranzo in un posto a caso, dove mangiamo ottimi spiedini di agnello e patate fritte tagliate a mano, verdure e cipolle allo zafferano e arancia e banane alla cannella.
questo posto andrebbe nominato sulla lonely...
fino a ouarzazte è un'ampia vallata che ricorda la valle della morte; con gli ouad che allagano la strada ad ogni curva.
ad ouarzazate l'albergo è un po' fuori città ma molto bello, le stanze sono chiuse da chiavistelli e lucchetti. ceniamo in un ristorante francese, caro per gli standard marocchini, ma veramente ottimo e soprattutto dotato di qualche bottiglia di vino. ho assaggiato il cammello, buono anche se un po' fibroso, e un cosciotto di agnello glassato con grasso d'anatra, fenomenale.
il piccolo mercato di ouarzazate fa molto contrasto con quello di marrakech. non esiste il turismo, nessuno ti attira vociando alla sua bancarella, finalmente ci rilassiamo girando per le bancarelle.

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