domenica 27 dicembre 2009

zagora-merzouga

la giornata inizia con un altro piccolo contrattempo: in tutto l'albergo manca l'acqua, e aspettiamo a letto che arrivi. inutilmente, perché arriverà solo dopo che avremo rinunciato a lavarci per non partire troppo tardi: la tappa di oggi è lunga.
in compenso a colazione conosciamo una coppia belga, che viaggia in bicicletta. nonostante l'apparenza un po' sprovveduta, sono tosti: hanno fatto quattro mesi e mezzo in giro per mautirania, algeria, marocco. organizzano viaggi e stanno girando per organizzare un giro con un gruppo per l'anno prossimo. chissà che non mi venga in mente di contattarli... mi lasciano il loro sito: www.rouletabosse.be. oltre che interessante l'incontro è utile: ci hanno consigliato una kasbah dove andare a dormire quando ripasseremo da ait benhaddou, dove non ci siamo fermati perché diluviava. a loro dire è molto bello, e anche a giudicare dalle foto che ci hanno mostrato.
tappa lunga ma di grande soffisfazione, con maesaggio via via più desertico e panorami sempre più ampi. incrociamo i primi chammelli che ci attraversano la strada davanti. vicino a rissani guadiamo un ouad in piena, pranziamo su una terrazza ad alnif con ottimi spiedini di carne e tajine di verdure e zafferano. il menù è più o meno sempre fisso: spiedini e tajine. tutte queste verdure stufate cominciano ad avere un blando effetto lassativo... ma niente maledizione di montezuma, per adesso.
a erfoud veniamo convinti a entrare in un negozio di una famiglia mista berbera-tuareg, partono con la solita ostra di tappeti ma ci salviamo mostrando competenza in gioielli tuareg. l'anello di g. risvuote molta ammirazione e rispetto, e prendiamo due monili in acacia e lapislazzulo e argento, sembrano davvero belli. poi nell'immancabile trattativa (iniziata a 1100 e finita a 600) entrano due turbanti tuareg, e piccolo corso su come indossarli. è stato un incontro piacevole, con più chiacchiere che commercio, spiegazioni della cultura e racconti da entrambe le parti. ci rimettiamo in macchina per merzouga in tempo per vedere un bellissimo tramonto davanti alle dune.
l'albergo è proprio davanti alle dune, con intonaco in fang e pagliaanche se la struttura è recente. noi e un altro gruppetto di tre italiani siamo gli unicic lienti, tra crisi e nevicate (aeroporti chiusi) la stagione gli sta andando male. l'albergatore è grafevole, chiacchierone e un po' invasivo, ma con la penuria di clienti c'è da capirlo. abbiamo fissato con lui per la gita in cammello di domani sulle dune. i cammelli sono parcheggiati dietro l'albergo, praticamente è come se fossimo sulle piste.

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