lunedì 28 dicembre 2009

merzouga

quattrocento foto in un giorno vuol dire che si son viste delle cose belle. partenza alle dieci col cammello, con piccola emozione: il mio cammello non ha voglia e lo fa capire alzandosi mentre ci sto salendo, disarcionandomi. rapido scambio di cammelli e cammelliere, e si riparte. scopriremo più tardi che ogni cammello ha il suo cammelliere preferito, e le coppie di cammelli non si cambiano perché gli animali hanno molte simpatie e antipatie tra loro.
la prima tappa è per il pranzo, in tenda, dopo due ore di camminata sulla sabbia, dall'altra parte dell'erg. ci fermiamo in un villaggio abbandonato. conosciamo due ragazzi di torino, giovani e simpatici che però commettono un errore: ci chiedono quanto abbiamo pagato la gita, e loro l'hanno pagata più del doppio di quanto abbiamo pagato noi. al momento ci rimangono male, ma si rifaranno al ritorno.
dopo il pranzo, il té, una sigaretta e due passi tra le rovine del paesello, riprendiamo il cammino su una distesa di sassi neri e lucidi, fino a tornare alla sabbia fino alla base della grande duna, dove c'è l'accampamento. arriviamo in tempo per scalare faticosamente la duna per vedere il tramonto da lassù. lo spettacolo è unico, da un lato si vde merzouga, il lago e le montagne dell'antiatlante con il sole che vi tramonta dietro, dall'altra parte, oltre le dune, il deserto contornato dai monti che segnano il confine con l'algeria.
ogni tenda ha un tappeto e un tavolino davanti, come una piccola veranda. omar il cammelliere ci serve lì la cena, il solito tajine di pollo la cui bontà è una certezza anche nel deserto. poi omar accende il fuoco in una buca, con la legna che aveva raccolto intorno al villaggio a pranzo. mi chiama, ci sediamo a parlare e pian piano arrivano gli altri cammellieri e gli altri turisti. ci sono tedeschi, americani, indiani e spagnoli. qui si parla un gramelot divertente ed efficace, si iniziano le frasi in francese e si finiscono in spagnolo, con parole italiane e inglesi nel mezzo, per conlcudere con l'immancabile insciallah. i cammellieri parlano quasi ogni lingua, in preferenza francese e spagnolo. la serata scorre tranquilla raccontandoci barzellette e ascoltando i racconti dei cammellieri berberi. sono tutti giovanissimi, sembrano contenti del loro lavoro.
andiamo a dormire presto perhcé domattina ci dovremo alzare presto, la luna è quasi piena e nasconde le stelle, i sacchi a pelo sono anche troppo caldi manel complesso si sta davvero bene.
omar ci sveglia alle cinque, giusto il tempo di raccogliere i sacchi a pelo e lavarci i denti, e si riparte. facciamo tappa dopo un'oretta su una duna a vedere l'alba, mentre il resto dell'accampamento si sta svegliando. noi siamo partiti per primi, intorno a noi non c'è nessuno, omar è stato perfetto anche a farci partire così presto, e si siede accanto a noi a veder sorgere il sole, sembra quasi di cogliere un momento di malinconia anche nei suoi occhi che vedono queste albe ogni settimana. il silenzio è rotto solo dal frullo dei passeri che si godono l'ultimo fresco prima che si faccia giorno pieno.
quando arriviamo all'albergo e scendiamo dal cammello per la colazione, ho la sensazione che il mio culo non sia stato mai così felice.

1 commento:

Unknown ha detto...

400 foto in un giorno possono anche voler dire in quel giorno hai trovato un'armonia speciale che ti ha permesso di vedere tutte quelle cose....
quano ci vediamo?????
alberto