lunedì 2 giugno 2008

30/5 milano/dresda, o almeno il tentativo

*disclaimer: questo post e i successivi sono scritti in internet cafe' di qualche posto imprecisato e imprevisto. i tasti non corrispondono alle lettere, quelli che corrispondono sono cancellati e non esistono le lettere accentate. in pratica ringrazio di saper battere a occhi chiusi)
il treno tedesco e' triste come un treno tedesco dell'est. dopotutto sto andando a dresda, che era ad est. infatti piove. i sedili reclinabili hanno una specie di tettuccio di metallo angosciante. la luce di cortesia non funziona, e l'illuminazione generale e' spenta.
accanto a me c'e' un ragazzo marocchino o arabo o libanese o egiziano, chissa'. ho il solito magone da inizio viaggio, a meta' tra paura ed emozione. e' la sensazione di iniziare qualcosa che non si puo' fermare, trovarsi in una situazione in cui si puo' solo andare avanti e tutto quello che si fa e' inevitabile. ineluttabilita' dell'azione, la chiamo. la prima volta che l'ho provata stavo entrando in caserma, a bracciano. quasi quasi per confortarmi tengo la mano del marocchino, qui accanto.

al confine sfizzero accendono le luci per controllare i documenti, e nessuno le spegnera' piu'. le guardie sfizzere chiedono i documenti al marocchino ma non a me, io per metterli alla prova fingo indifferenza e tengo lo sguardo fisso fuori dal finestrino. niente. non esisto, ho troppo l'aria da bravo ragazzo. merda. lui invece non ha il passaporto, e lo sfizzero lo apostrofa con un ahiahiahi, fa qualche controllo al telefono e lo lascia passare.

impossibile dormire con una luce piantata sulla faccia e un magrebino accanto che non sta fermo un attimo e continua a giocare con il cellulare incazzandosi perche' perde. mi sposto e mi metto una maglietta sulla faccia. altro controllo di polizia da qualche parte in mezzo all'elvezia e della notte. fuori diluvia. altro controllo telefonico per il maghrebino, che passa ancora.
alla frontiera tedesca mi svegliano i toni duri delle guardie di frontiera, meno svizzere ma piu' tetesche degli svizzeri. al grido di no passport, no cermania! si portano via il malcapitato. credo che se l'aspettasse, perche' non accenna nessuna reazione, neanche di stupore. probabilmente ha valutato che una reazione con gli sturmtruppen gli aggraverebbe la situazione.

1 commento:

Sammy ha detto...

se lo avessi visto in un film avrei pensato ad un'esagerazione, invece...