sabato 2 novembre 2013

mumbai 1

sarà che domani è diwali, sarà che ha dodici milioni di abitanti, e una città così grande non può non cambiare, ma mumbai non è la stessa di due anni fa. è più bella. caotica, vivace, degna, orgogliosa e sorridente.
questa volta mi sono concesso il lusso di farmi venire a prendere in aeroporto con la macchina dell'albergo. costa il triplo di un taxi, ma vuoi mettere la soddisfazione di vedere l'indiano in livrea viola e nera che mi aspetta con un cartello con scritto "welcome mr matteo"? e poi quel tragitto di un'ora e mezza,  sopra e sotto il cavalcavia, attraverso lo slum di dharavi, con il traffico più incredibile, le coppiette in moto - lui col casco, lei col saree tirato sul viso per non prendere polvere.
mi sono commosso. avevo voglia di essere qui. nella gente, nel casino, nel caldo. la gente che mi sorride per strada senza motivo,  come al burning man, il casino che mi avvolge e mi guida lasciando spazi piccoli da riempire, che messi in fila fanno un percorso, il caldo che mi fa appiccicare addosso gli odori e il rumori.
no, non è la città ad essere cambiata. è che questa volta non ne ho paura. riesco persino ad attraversare la strada. mi ci lascio andare, mi sento bene. 

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