lunedì 9 settembre 2013

burning man 2013

la sabbia è talmente sottile che viene chiamata polvere. è alcalina, secca la pelle e la catena della bicicletta, corrode la suola delle scarpe. il miglior rimedio è l'aceto. dopo un giorno ho il naso intasato di polvere cementata con il sangue. ci sono quaranta gradi di giorno, cinque di notte, e ogni tanto il vento forma mulinelli di polvere bianca che accecano. giro costantemente con occhiali da sci e benda contro la polvere. i bagni sono chimici, l'acqua per la doccia è razionata. faccio due docce in otto giorni. cinque minuti dopo la doccia sono uguale a prima.
benvenuto a casa.
un cinema nel punto più remoto del deserto proietta biancaneve e i sette nani alle quattro del pomeriggio (proiezione riservata ai bambini, posti esauriti) e to be or not to be alle due di notte.
ci sono gli autoscontri, a pedali.
un palo, bianco, lontano da tutto. di notte si illumina con una fila di led. scuotendo la testa a destra e sinistra appaiono un'esplosione nucleare, un razzo in decollo, nelson mandela, una rosa, una donna nuda, il dalai lama. dopo venti secondi si perde l'equilibrio e gira la testa.
una foresta di fogli di carta su un materasso di pelo bianco. la carta fa il solletico, a cinquanta gradi si sente freddo.
cerchietti di plastica, orecchie di pelo e colla a caldo.
prendi il vestito che vuoi, è tuo. se non ci entri, ecco le forbici per tagliarlo.
vieni a bere un bicchiere di champagne con noi.
una distesa di costellazioni colorate in cui pedalare.
un ufo precipitato a terra.
una radio trasmette musica classica.
yoga con musica dal vivo.
un generatore di gnocca.
il rocky horror picture show.
una fila di palloncini bianchi lunga due chilometri segue la forma del vento.
la processione dell'accensione dei lampioni con le lampade a olio.
un gelato nel deserto.
un bar con divani di pelle e le porte da saloon. una ragazza nuda fa la gara di capriole con i suoi amici.
un giardino zen.
ivan ha una camicia a fiori e un biglietto da visita. e basta.
un asceta con un tarocco attaccato al pisello.
ho lasciato il tuo cuscino di carta con la falena sull'altare. è bruciato con il tempio la domenica sera. è stato il mio modo di dirti addio con il fuoco.
gli italiani sono più bravi a usare il cric da camion per estrarre i tondini.
centocinquanta spritz serviti da un secchio.
babbo e mamma natale con il culo di fuori.
pane caldo e formaggio.
un galeone che naviga a vela nel deserto. sopra ci sono cinquanta persone che ballano.
ho regalato tre biciclette, una tenda, un portabici, cinquanta maschere veneziane, centocinquanta spritz.


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