mercoledì 10 giugno 2009

il meglio del soviore

sono sempre stato convinto che il meglio del soviore fosse il panorama. come santuario non dice granché, è chiaramente stato costruito in un punto di passaggio obbligato di merci e genti, per foraggiare di oboli la chiesa e di acqua e cibo i viandanti. oggi ci si trovano i vecchietti, a prendere il fresco e a guardare giù, verso il mare. ci ero sempre andato in macchina, nemmeno sospettavo che ci fosse quella stradina da fare in bici. ora so che il meglio del soviore è arrivarci da lì.
non avevo voglia di fare il gioco dell'interrogatorio milanese, se non ci si è sentiti per vent'anni significa che non c'erano motivi per farlo, e va bene così. poi ho visto pietro in bici, e ho detto perché no, pedaliamo insieme, facciamo due chiacchiere. ed è stato un bene. la salita accompagna le chiacchiere tra una rampa e un discorso, ed è bella. la strada a mezzacosta di lavaggiorosso la conoscevo già, inizia con una bella rampa poi sale regolare, attraversando i paesini della vallata di levanto, arroccati sugli spuntoni di roccia. una volta la gente ligure era saggia, costruiva le case dove c'era roccia: così non c'erano fondamenta da scavare, non si rischiava di costruire su una frana, e soprattutto non si occupava terreno buono da coltivare.
poi quella rampetta, sulla sinistra, che non avevo mai visto. praticamente la pendenza di una rampa da box, cento metri da fare in apnea per arrivare sulla costa del monte, il displuviale (quanto mi piace questa parola) tra il mare e l'entroterra. la stradina serpeggia immersa nel bosco, con due vallate ai lati, e in qualche punto fortunato si riesce a vederle entrambe, contemporaneamente. senza una macchina, solo qualche cacca di cavallo a far capire che ogni tanto ci passa qualcuno. profumo di bosco e frusciare di foglie. si vede che montale è di queste parti.
dopo soviore incrociamo orde di ciclisti più agguerriti di noi, tutti a ripercorrere la cronometro che resterà nella storia, la crono più bella e difficile di tutti i tempi. in discesa le scritte per terra sono solo un lampo rosa sotto le ruote.

bonassola-soviore

2 commenti:

ginocchiaapunta ha detto...

bello..
:)

ilmatte ha detto...

la prossima volta ti voglio presente senza scuse, è immorale perdersi certi giri
:-)

(allenati che quando torno si va a far salite)