lunedì 2 giugno 2008

1/6 dresda-litomerice

l'uscita dalle citta' in bici e' sempre un brutto momento. oltretutto ho scelto di saltare la prima ansa del fiume, e ho pagato la scorciatoia con una buona dose di salite, anche se non proibitive. bei paesaggi, campi, boschi, mucche. traffico zero. bella, la sassonia. non immagineresti mai che qui fino a vent'anni fa c'erano i tedeschi dell'est. ora chissa' dove li hanno messi. a proposito: ho visto solo due trabant, ma una non vale perche' era parcheggiata a fare da pubblicita' al museo della ddr. anche la ricostruzione dei palazzi monumentali di dresda non fa pensare a un regime comunista. a francoforte il regime capitalista ha fatto la scelta opposta, e ha fatto uno scempio (questa non e' una valutazione politica).
amo shengen. adoro passare frontiere ormai poco piu' che simboliche, sotto gabbiotti di guardie di frontiera ormai deserti. la valle dell'elba e' molto bella, il fiume si e' scavato un vallone lasciando a tratti coste rocciose alte, tra cui scorre placidamente, senza rapide o cascate, sempre navigabile. incrocio una coppia che lo scende in canoa, con i bagagli.
poco traffico, poche salite, molto caldo e molto umido. condizioni ideali per un temporale, penso mentre pedalo (penso, mentre pedalo. molto. solo che non riesco a prendere appunti sulla moleskine). dopo usti (gran nome, mi piace, ma brutta citta' industriale) mi fermo vicino a una taverna per capire se iniziava una pista ciclabile, e un gruppo di ciclisti mi fa capire, a gesti e suoni gutturali, che vale la pena di fermarmi. gli do' retta, e faccio bene. buono il gulash, peccato non poterci mettere una birra vicino, ho ancora una ventina di chilometri da fare. per colpa del gulash, pero', in quei venti chilometri bevo tanto quanto nei novanta precedenti, piu' la coca e le due minerali al tavolo. la ciclabile e' stata un fallimento. dopo 500 metri era interrotta da una scalinata per superare una centrale elettrica, poi un sottopassaggio senza scivolo, poi diventava uno sterrato di pietre. ho rinunciato. a parte il fatto che avrei dovuto fermarmi a mangiare molto prima, la tappa e' andata molto bene. pedalo bene, la bici e' ben bilanciata, e sento poco il peso. solo la tenda incastrata nel manubrio da' un po' fastidio al freno anteriore.
litomerice va bene per fare tappa, ma non e' granche'. una bella piazza centrale, e basta.
qui le crepes le chiamano palachinke... il loro vero nome. quando torno devo chiedere a danilo di darmi la ricetta.
dresda-litomerice
115km
5h43m
20 kmh media, 59 max
153 bpm medi
molto soddisfatto.

p.s. sto cominciando a fregarmene delle parole e a usare i gesti. indico le cose col dito, e ringrazio con un sorriso. il sorriso funziona perfettamente, come per favore e come grazie.

1 commento:

Sammy ha detto...

chissà se il sorriso funziona sempre, anche a casa?