giovedì 30 novembre 2017

treno!

abbiamo visto il taj mahal. è più grande e meno bianco di come lo immaginavo. poi ad agra c'è l'ennesimo forte, ma questo è meno bello degli altri, perché è in pianura ed è stato costruito dai moghul, che erano musulmani e in quanto tali non si facevano fare ritratti. poi siamo stati a un bazar, un dedalo di vie di mercato dove la gente arranca in una calca a tratti impossibile, ma i negozi sono colorati e nessuno ci infastidisce cercando di attirarci nel suo negozio.
poi abbiamo noleggiato un'auto e siamo andati a fatehpur sikri, un posto costruito per essere capitale, ma c'era poca acqua, e allora è stato abbandonato. è rimasto un palazzo fantasma, bellissimo, vuoto, suggestivo e tenuto benissimo.
la stazione di agra in realtà era fuori città, una stazione di passaggio per i treni che da Delhi vanno verso varanasi e oltre. la stazione è desolata, senza tabelloni elettronici, gli unici tabelloni sono degli enormi elenchi di treni, con l'orario, la destinazione e i giorni, ma senza il binario e, soprattutto, scritti solo in hindi.
qui il turista non è contemplato. raggiungiamo una sala d'attesa, dove una ragazzina intraprendente ci chiede se abbiamo bisogno di aiuto, e ci mostra un sito con lo stato del treno, ma ancora non si sa quale sia il binario. una famiglia di topi perlustra la sala d'attesa, a tratti preoccupata dalla presenza umana. la volta della stazione è popolata da migliaia di uccelli simili a storni, fanno un baccano infernale.
passa un gruppo di inglesi con quello che sembra una guida, lo aggancio e gli chiedo del binario e dei posti, sul nostro biglietto non sono segnati. mi dice che il binario è quello accanto, prende nota dei nostri nomi e ci dice che quando arriverà il treno dovremo metterci li, e lui ci dirà dove andare. capisco che non è una guida, ma il tabellone elettronico-umano. ci rilassiamo, chiacchieriamo con una coppia di portoghesi (che hanno il biglietto), sono simpatici, in India per la prima volta da due giorni. il bello dei viaggi è scambiarsi impressioni e consigli.
siamo in prima classe, in scompartimento con una coppia indiana, lei ci spiega come fare il letto. le ferrovie forniscono cuscino, due lenzuola e coperte, già infilate in una specie di copripiumone. sono le lenzuola più pulite da quando siamo in India. il treno è in ritardo di quasi un'ora, arriveremo con un ritardo di tre, ma è un bene, così abbiamo più tempo per dormire e arriviamo alle otto, un orario accettabile.

valeva il viaggio: il viale d'ingresso di fatehpur sikri, fatto a piedi invece che con la navetta dal parcheggio. con il piazzale ad archi e i resti delle antiche botteghe. 

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