ma non credo che lei abbia visto me. forse mi aspettava nella valle rossa, avevo detto che sarei passato da lì, poi miha chiamato isa dandomi indicazioni come solo lei non sa fare... è come seguire un navigatore che dà i comandi in ordine casuale, e non si sa cosa viene prima e cosa viene dopo. per fortuna le salite si riconoscono dalla fatica, e le discese dalla paura. la salita del santuario di altino è dura, durissima. e per giunta con un asfalto pessimo. buche e ghiaia a non finire. talmente ripida che a trecento metri dal santuario, a forza di tirare sul manubrio per far andare giù i pedali, la bici impennava. non mi era mai successo. scendo dall'altra parte ma mi perdo il lago di endine, forse è troppo piccolo o forse ho sbagliato strada. vado verso bergamo, chiamo per avere indicazioni e finalmente trovo tommy che mi chiama dalla finestra. senza di lui sarei tranquillamente andato oltre cercando il bosco che avevo alle spalle. mi ficcano barrette nelle tasche, cercano di convincermi a mangiare un piatto di pasta, se l'avessi accettato mi avrebbero legato e portato in montagna con loro, e magari sarebbe stata anche una buona idea.
invece riparto, torno a nembro, fatico a trovare la salita per selvino ma alla fine ce la faccio. per fortuna è molto più dolce dell'altra, salgo sciolto col mio passo, che è molto più lento di quello degli altri ciclisti (tranne quelli con la maunteinbaic, che si portano dietro peso e gomma inutile sull'asfalto, ma va di moda...).
a selvino chiedo a un signore da dove si scende per gazzaniga, lui mi dice eh no, prima deve salire! ma come... io credevo... tutta questa fatica... affronto l'erta finale come fantozzi, la guardo e non ne ho voglia, preso dalla voglia di girare la bici e rifare la strada in discesa mi volto, ma dietro di me c'è un altro ciclista. non si rinuncia davanti a un collega. stringo i denti e altro, e arrivo all'osservatorio. è un posto splendido: la strada è stretta e rovinata, ma all'ombra del bosco oltre i mille metri, con valli a strapiombo sulla destra. riesco a fare fatica anche in discesa, così ripida e con l'asfalto rovinato, ma ne vale la pena.
nembro-altino-trescore-nembro-selvino-gazzaniga-nembro
80 km
4h 06'
19,51 kmh medi
56,23 kmh max
1.657 m dislivello
154 bpm medi
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